10 fatti sulla dislessia

So in prima persona quanto sia difficile crescere con la dislessia . Nella scuola primaria, ho passato ore e ore dallo psicologo perché non capivano come mai non riuscivo a leggere e a scrivere e perché tutto era pieno di errori. Ho iniziato a leggere solo all’età di 10 anni, e questo è successo solamente grazie alla motivazione personale. Infatti, durante le vacanze estive ho ricevuto una nuova bici del marchio ROG … era rossa, aveva 21 cambi, ed era in una parola “da sogno”! Ma, attenzione: per poter passare un’ora in bici dovevo leggere ad alta voce per un’ora … Sicuramente, i pedagoghi di oggi si sarebbero indignati riguardo a questo metodo, ma con me ha funzionato. Naturalmente, dopo un’ora di lettura, ho trascorso tante volte tutto il pomeriggio in bici e, in autunno, quando sono tornata a scuola, leggevo già molto meglio.

La dislessia mi ha accompagnato per tutto il tempo fino alla maturità, creandomi difficoltà in molte materie. Così, molte volte ho ricevuto voti peggiori o sofferto dei danni. Purtroppo, nessuno degli insegnanti si lasciava convincere che avevo un disordine chiamato dislessia, visto che in molte aree, invece, ero bravissima. Ecco perché ho deciso di scrivere e creare libri per i bambini, adatti ai lettori con dislessia. Anche se con questo riuscirò ad aiutare solo qualche bambino, facilitandogli la lettura o suscitando in egli l’amore per la parola scritta, il mio cuore sarà felice.

1. Che cos’è la dislessia?

La dislessia è un problema nella decodifica della lingua scritta che è legata all’attività del cervello.

Con l’aiuto di tecnologie moderne di scansione del cervello, gli scienziati hanno scoperto che in lettori dislessici e non dislessici l’attività cerebrale durante la lettura si svolge in aree o centri cerebrali diversi. Essi hanno confermato che il cervello dei dislessici elabora la lingua scritta in modo diverso.

2. Perché il mio figlio ha dislessia?

La dislessia è un disturbo genetico ed è ereditaria.

È stato dimostrato che la dislessia è ereditaria. La ricerca scientifica dimostra che la causa non deriva da un singolo gene, ma bensì da un gruppo di geni. Pertanto, non è possibile prevedere un trattamento genetico in futuro.

3. La dislessia si manifesta in modo uguale in tutti?

Il grado di dislessia è diverso per ogni persona.

La dislessia si manifesta in modo leggermente diverso in ogni individuo. In altre parole, il grado di disturbo è diverso da un individuo all’altro.

4. Quanta gente dislessica c’è nel mondo?

Si stima che il 10% di tutte le persone ha la dislessia. (Fonte: British Dyslexia Association).

La valutazione esatta della quantità di persone con dislessia è sconosciuta, poiché diversi studi indicano numeri diversi. Il fatto è che molte persone con dislessia non sanno nemmeno di essere dislessiche. Anni fa, infatti, le persone con difficoltà nella lettura e nell’ortografia venivano considerate diversamente, e la maggior parte non fu mai testata per la dislessia o trattata in modo speciale.

5. Ho la dislessia … vuol dire che la avrà anche il mio bambino?

Se hai dislessia, esiste la possibilità che la avrà anche il tuo bambino.

La dislessia è ereditaria, ma i principi della sua ereditarietà sono più complessi che per le caratteristiche recessive o dominanti.

6. Può la dislessia essere dovuta a impatti ambientali?

È stato dimostrato che la dislessia non è associata a bassa intelligenza, pigrizia, mancanza di motivazione o povertà genitoriale.

La dislessia non è associata a fattori ambientali dell’ambiente in cui crescono i bambini.

7. Come curare la dislessia?

La dislessia non può essere curata o superata. Ma possiamo imparare a vivere con essa e percepirlo come un dono e non un ostacolo.

Il periodo più difficile per affrontare la dislessia si verifica quando un bambino entra a scuola e scopre man mano di essere in ritardo nelle capacità di lettura. La dislessia deve essere identificata e poi affrontata imparando la lettura in modo appropriato.

8. La dislessia può essere mitigata?

La plasticità del cervello rende possibile al cervello dei dislessici di elaborare meglio la lingua scritta con esercizio (lettura, lettura e ancora più lettura).

Con esercizi di lettura, nel corso del tempo, il cervello impara ad attivarsi in altre aree per compensare l’attività cerebrale inferiore nei centri che sono altrimenti responsabili dell’elaborazione della lingua scritta. Pertanto, per la stessa persona, il grado di dislessia può cambiare e mitigarsi con il tempo.

9. Come aiutare un bambino con dislessia?

Un bambino con dislessia ha bisogno di lezioni di lettura regolari, materiale di lettura adatto, stimolo e lode. È molto importante che il bambino sia guidato correttamente e con molta pazienza.

Il detto “La pratica porta alla perfezione” vale bene anche per la dislessia. Purtroppo, per bambini con dislessia, imparare a leggere può essere un processo molto spiacevole e provante. Ecco perché è di grande importanza che la dislessia sia identificata al più presto possibile e, poi, che il bambino con dislessia riceva un aiuto sia nel processo di apprendimento a scuola che nell’apprendimento a casa.

10. Può una persona con dislessia avere successo? In che cosa?

La dislessia può essere un dono. Le persone con dislessia hanno il lobo cerebrale frontale destro più attivo, dove si trovano i centri per la “creatività e arte”. Molte persone di successo e famose sono dislessiche.

La motivazione positiva è molto importante per tutti i bambini con dislessia. È anche importante che tali bambini si rendano conto di poter avere successo nella vita, nonostante la dislessia e le difficoltà di apprendimento che di solito vanno di pari passo con la dislessia. Proprio per questo elenchiamo di seguito 10 persone famose con dislessia che hanno (avuto) successo in vari campi … scienza, arte o tecnologia.